Tornare a casa per Natale? La folle strategia per risparmiare

Tornare a casa per Natale costa sempre di più: dal Nord al Sud conviene spesso passare dall’Europa. Il paradosso dei voli italiani.

Ogni anno, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, migliaia di studenti e lavoratori che vivono al Nord fanno i conti con lo stesso problema: tornare a casa, al Sud, costa sempre di più. Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna diventano improvvisamente mete “di lusso”, con biglietti aerei che in poche settimane raddoppiano o triplicano di prezzo (prenderli in anticipo no, vi chiederete? In realtà non sempre è possibile). E così, in un paradosso tutto italiano, capita che rientrare da un altro Paese europeo risulti più semplice — e soprattutto più economico — che viaggiare all’interno dei confini nazionali.

Scali folli per risparmiare sui voli a Natale
Tornare a casa per Natale? La folle strategia per risparmiare – riscattonazionale.it

Non è una provocazione, ma una strategia reale adottata da chi ha tempo, flessibilità e una buona dose di pazienza. In alcuni casi, per risparmiare centinaia di euro, conviene uscire dall’Italia, fare scalo all’estero e poi rientrare verso il Sud. Una soluzione che sembra assurda, ma che i motori di ricerca dei voli confermano anno dopo anno.

Il caro voli natalizio e il paradosso italiano degli scali all’estero

Durante le settimane di Natale e Capodanno, il mercato dei voli interni italiani entra in una fase di forte pressione. L’offerta resta limitata, mentre la domanda esplode, soprattutto sulle rotte Nord–Sud: il risultato è un aumento significativo dei prezzi dei voli diretti.

Secondo ricerche effettuate su piattaforme come Skyscanner, partire da città del Nord Italia come Torino, Milano o Venezia e raggiungere destinazioni come Palermo, Catania o Lamezia Terme può costare oltre 400 euro per un semplice andata e ritorno. Una cifra che spinge molti viaggiatori a guardare oltre i confini nazionali (anche perché con 400 euro voli praticamente a Miami).

Il caso più emblematico riguarda i voli con scalo in Europa dell’Est o nel Regno Unito. Da Torino a Palermo, ad esempio, un volo diretto nel periodo natalizio può superare i 430 euro. Inserendo uno scalo a Budapest all’andata e uno a Londra al ritorno, il prezzo può scendere sotto i 250 euro. Il rovescio della medaglia è il tempo: si passa da meno di due ore di volo a itinerari che superano le dieci ore complessive.

Situazioni analoghe si registrano anche su altre tratte. Torino–Catania può costare oltre 400 euro con un volo diretto, ma poco più di 220 euro passando da Budapest o Londra. Per Lamezia Terme, i risparmi sono più contenuti, ma comunque significativi se si accetta almeno uno scalo.

Queste dinamiche non riguardano solo Torino. Da Milano, Bologna o Venezia il meccanismo è simile: talvolta è più conveniente volare prima verso capitali europee come Budapest, Bratislava, Tirana o Malta, per poi rientrare in Italia, piuttosto che prendere un volo diretto nazionale.

Alla fine, la scelta è sempre la stessa (la scelta che il capitale ci costringe a fare ogni giorno quando andiamo a lavorare): tempo o denaro. Chi ha pochi giorni di ferie e vuole arrivare rapidamente a destinazione continuerà a pagare prezzi elevati per i voli diretti. Chi invece può permettersi viaggi più lunghi e qualche ora di attesa in aeroporto, scopre che uscire dall’Italia per poi rientrare è spesso la soluzione più economica.

Un paradosso che racconta molto del sistema dei trasporti italiani e del modo in cui il mercato dei voli risponde alle festività: per tornare a casa per Natale, senza svuotare il portafoglio, serve una strategia che rasenta l’assurdo.

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