Bollo auto 2026, confermata l’esenzione per chi avrà ISEE fino a questa fascia: ecco come funzionerà

Il bollo auto è una di quelle tasse che accompagnano da sempre la vita di chi possiede un’automobile. Non è legata all’uso del veicolo, ma al semplice fatto di detenerlo: che l’auto resti in garage o percorra migliaia di chilometri, l’imposta va comunque versata. Nasce come tributo regionale e viene incassata dalle Regioni, che ne stabiliscono in parte importi, agevolazioni ed esenzioni. Il calcolo tiene conto soprattutto della potenza del motore (kW) e della classe ambientale, elementi che incidono direttamente sull’importo finale.
Per molti automobilisti, però, il bollo non è solo una formalità annuale. È una spesa che si somma a assicurazione, carburante, manutenzione e revisione, andando a incidere su un budget familiare già messo alla prova da inflazione e aumento del costo della vita. Proprio per questo, negli ultimi anni, il tema delle esenzioni dal bollo auto è tornato centrale nel dibattito fiscale, soprattutto quando si parla di famiglie fragili, pensionati e lavoratori con redditi bassi.
Esenzione bollo auto 2026 in base all’ISEE: come funziona

Nel pacchetto fiscale previsto per il 2026, prende forma una novità importante: un’esenzione totale dal bollo auto legata al reddito o all’ISEE. La misura nasce con un obiettivo chiaro, quello di tutelare il potere d’acquisto delle fasce più deboli, già fortemente colpite dall’aumento dei prezzi.
Il requisito chiave è un reddito annuo complessivo inferiore a 8.000 euro. Una soglia che intercetta categorie precise: pensionati al minimo, lavoratori precari, disoccupati e persone con entrate discontinue. A differenza delle esenzioni storiche per disabilità, questo beneficio potrebbe non essere automatico.
Sarà infatti probabilmente necessario presentare una domanda formale agli uffici competenti, ovvero all’Agenzia delle Entrate, allegando la Certificazione Unica (CU) o la dichiarazione dei redditi per dimostrare il mancato superamento della soglia. L’agevolazione dovrebbe applicarsi a un solo veicolo per nucleo familiare e restano escluse le auto di lusso, individuate generalmente da una potenza elevata espressa in kW.
Bollo auto 2026: esenzione per tutte queste auto
Accanto alle novità legate all’ISEE, inoltre, il bollo auto 2026 conferma le agevolazioni per chi sceglie veicoli a basso impatto ambientale. Per le auto elettriche e ibride nuove, resta valida l’esenzione totale per i primi 5 anni dalla data di prima immatricolazione. Una scelta che continua a spingere verso una mobilità più sostenibile, almeno sul piano fiscale.
Dopo il quinquennio iniziale, però, il trattamento cambia. Le auto elettriche passano a una tariffa ridotta, pagando solo il 25% del bollo ordinario. In alcune Regioni, come Lombardia e Piemonte, l’esenzione resta addirittura a vita, creando un vantaggio competitivo non indifferente per chi risiede in quei territori.
Per le auto ibride, il discorso è più frammentato. Molte Regioni garantiscono 3 o 5 anni di bollo gratis, spesso solo per veicoli immatricolati a partire da determinate annualità. Fondamentale che l’alimentazione ibrida sia correttamente registrata nei database della Motorizzazione, perché senza questo dettaglio burocratico lo sconto rischia di saltare.
Disabilità e legge 104: come funziona col bollo auto
Resta pienamente confermata anche nel 2026 l’esenzione dal bollo auto prevista dalla legge 104. Il beneficio spetta sia quando l’auto è intestata alla persona con disabilità, sia quando è intestata a un familiare, purché il disabile sia fiscalmente a carico.
I requisiti non cambiano: il reddito lordo annuo della persona con disabilità non deve superare 2.840,51 euro, limite che sale a 4.000 euro per i figli under 24. Ci sono poi i vincoli tecnici sul veicolo, con soglie precise di cilindrata e potenza: fino a 2.000 cc per benzina o ibrido, 2.800 cc per diesel o ibrido, mentre per le elettriche il tetto è fissato a 150 kW. L’elenco delle patologie ammesse resta quello già noto e consolidato.
Bollo e auto storiche, confermata l’esenzione
Per chi possiede un’auto d’epoca, infine, il 2026 mantiene una distinzione netta basata sull’età del veicolo. Le auto con oltre 30 anni sono totalmente esenti dal bollo come tassa di possesso. Se circolano su strada pubblica, è prevista solo una tassa di circolazione forfettaria, di importo contenuto e variabile da Regione a Regione.
I veicoli tra 20 e 29 anni, invece, possono beneficiare di una riduzione del 50%, ma solo se sono riconosciuti come di interesse storico e collezionistico e se tale qualifica è annotata sul libretto di circolazione. Senza questo passaggio formale, lo sconto non si applica e il bollo va pagato per intero.





